Istat
Pochi occupati e molti precari - Commento dati Istat occupazione (dicembre 2021)
Dopo il piccolo aumento del mese scorso, l’occupazione a dicembre 2021 resta ferma (+1,4 mila occupati) e il dato totale si attesta sotto i 23 milioni di occupati. Si conferma dunque la tendenza, verificata nel corso di tutto l’anno, di una crescita occupazionale molto più bassa di quella del Pil.
Cresce l'occupazione precaria
È sempre una buona notizia quando gli occupati aumentano, ma la differenza nel giudizio di merito è determinata da quali occupati e rispetto a che periodo. La crescita registrata a novembre 2021 sul mese precedente è di 64 mila occupati. Questo è il risultato di una crescita di 66 mila indipendenti (che dopo mesi di continuo calo tornano ad aumentare recuperando la quota di 5 milioni in totale) e di 19 mila lavoratori dipendenti a termine, con una contestuale diminuzione di 21 mila lavoratori dipendenti permanenti.
Culle sempre più vuote, colpa della pandemia ma non solo
Articolo del presidente della Fondazione Di Vittorio pubblicato sul sito Collettiva.it.
Cala l'occupazione, quasi tutta nel lavoro dipendente
Dopo sei mesi di crescita, e per la seconda volta consecutiva, l'Istituto di statistica registra un'emorragia di posti di lavoro.
Articolo di Fulvio Fammoni, presidente FDV, pubblicato su Collettiva.it
“Istat Occupati e Disoccupati-Agosto 2021” Calano gli occupati per il secondo mese consecutivo e su base annua la nuova occupazione è a termine per l’80%
Per la seconda volta consecutiva, dopo sei precedenti mese di crescita, cala l’occupazione in agosto e in modo significativo (-80 mila unità) quasi tutta nel lavoro dipendente (-76 mila). Non è l’unico problema che si osserva. Infatti, questo calo di occupazione si riversa prevalentemente in inattività che cresce di +64 mila unità.
La disoccupazione sostanziale: una proposta per misurare la reale consistenza della disoccupazione in Italia
L’entità della disoccupazione italiana è da tempo oggetto di confronti e ricerche.
Gli indicatori fondamentali del mercato del lavoro italiano sono infatti anomali rispetto a quelli del resto dell’Unione Europea (dati media 2020). Il nostro tasso di occupazione è più basso di quasi 10 punti percentuali rispetto all’Unione Europea, ma contemporaneamente il nostro tasso di disoccupazione, seppur più elevato della media UE, lo è in maniera molto meno marcata di quanto comporterebbe la differenza col tasso di occupazione.