FDV Cgil e Ires Cgil - LAVORO. Quasi 4 milioni e mezzo di persone nell'area della “sofferenza occupazionale”. Studio dell'Ires Cgil

Comunicato Stampa-LAVORO. Quasi 4 milioni e mezzo di persone nell'area della “sofferenza occupazionale”. Studio dell'Ires Cgil

L’IRES CGIL, sulla base dei dati trimestrali ISTAT, produrrà stabilmente approfondimenti sulla disoccupazione e sulla qualità dell’occupazione.
Il primo riguarda l’area della vera sofferenza occupazionale (Lo studio è a disposizione sul sito dell’ Ires: http://www.ires.it/ ).
L’Ires mette anzitutto a confronto la dinamica della disoccupazione in Italia e in Europa. Si è a lungo sostenuto, basandosi solo sui dati dei disoccupati “formalmente riconosciuti” e non tenendo in alcun conto l’enorme area della inattività, che l’Italia si trovava in una situazione di vantaggio rispetto all’Europa.
Questa differenza è superata. Da marzo 2012 il tasso di disoccupazione formale italiano è più alto di quello della UE a 27.
Nell’ultimo anno la crescita della nostra disoccupazione è addirittura molto più accentuata rispetto all’Europa. Fra gennaio e luglio 2012 l’aumento dei disoccupati in Italia (+ 292.000) rappresenta un terzo dell’intero incremento complessivo europeo (+ 881.000).
Risulta così evidente come l’andamento della crisi e le scelte fatte per contrastarla producano in Italia un netto peggioramento,con effetti insopportabilmente negativi sull’occupazione. Dato che comporta un primo giudizio severo e negativo sull’operato del Governo.
Successivamente lo studio IRES definisce l’area del “vero” disagio occupazionale.
L’inattività è un fenomeno molto più diffuso nel nostro paese rispetto al resto dell’Europa, dentro al quale si trova una parte rilevante di esclusi dal mondo del lavoro non formalmente riconosciuti come disoccupati.
Sarebbe altrimenti inspiegabile un tasso di disoccupazione nella media e un tasso di occupazione molto più basso di quello europe. Le motivazioni dell’inattività sono molteplici, ma la forza lavoro potenziale rilevabile al suo interno è di oltre 3 milioni di persone.
Per definire l’area della vera sofferenza occupazionale l’IRES sceglie di prendere a riferimento, oltre ai disoccupati, solo i cosiddetti “scoraggiati” disponibili a lavorare e i cassaintegrati.
Si arriva così alla enorme cifra di 4 milioni e 392mila persone.
Gli stessi aggregati nel secondo trimestre del 2007, cioè prima della grande crisi, assommano a 2 milioni e 475mila persone (l’aumento è del 77%).
E’ una simulazione molto realistica e prudenziale della vera area di disagio occupazionale e rappresenta l’ immagine, purtroppo più vera e drammatica, di come la crisi ha colpito il lavoro.
A questi milioni di persone non si può dire che la prospettiva di essere travolti dalla crisi si è allontanata. E’ evidente che il lavoro è il principale fattore non affrontato dal Governo per uscire dalla crisi.


   Fulvio Fammoni                                                                          Raffaele Minelli


Presidente Fondazione Di Vittorio                                                        Presidente IRES - CGIL