Torna a crescere la povertà: nel 2020 è stato raggiunto il livello più elevato di povertà assoluta in Italia. La povertà era già molto diffusa precedentemente, anche se nel 2019 si era registrato un leggero miglioramento. La pandemia ha, però, acuito e generalizzato tendenze già in atto e non è assolutamente certo che, senza opportune scelte ed interventi, il solo superamento della fase più acuta dei contagi porterà la situazione nel 2021 a miglioramenti consistenti.
Pubblicazioni

Le prime previsioni Istat relative agli effetti della pandemia sulla demografia in Italia prevedevano già all’inizio del 2020 effetti molto gravi. La successiva realtà è stata ancora più pesante di quanto allora previsto.
Il totale dei residenti in Italia continua da tempo a diminuire. Al 1° gennaio 2021 la popolazione residente è di 59 milioni 259mila; con un calo di ben 384mila persone su base annua. Un calo impressionante e questa tendenza non tiene ancora conto del drammatico protrarsi dei diversi effetti pandemici nel 2021.
Le prime previsioni Istat relative agli effetti della pandemia sulla demografia in Italia prevedevano già all’inizio del 2020 effetti molto gravi. La successiva realtà è stata ancora più pesante di quanto allora previsto.
Il totale dei residenti in Italia continua da tempo a diminuire. Al 1° gennaio 2021 la popolazione residente è di 59 milioni 259mila; con un calo di ben 384mila persone su base annua. Un calo impressionante e questa tendenza non tiene ancora conto del drammatico protrarsi dei diversi effetti pandemici nel 2021.
Dati molto gravi, nonostante l’ottimismo di maniera che circola sono ancora quasi 900 mila gli occupati in meno e la disoccupazione al 10,4%.
I recenti dati ISTAT sul primo trimestre relativi a occupati, disoccupati e inattivi confermano tendenze già note ma offrono anche spunti, basati su dati reali, per avanzare alcune ipotesi sull’andamento dell’occupazione nel 2021.
Il secondo numero del 2021 della Collana Working Paper della Fondazione Di Vittorio, scritto da Nicolò Giangrande, tratta la questione occupazionale e salariale in Italia dal 2008 al 2021 tramite l’elaborazione dei dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale (Inps), del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Mlps) e dell’Ufficio Statistico dell'Unione Europea (Eurostat). Lo studio analizza le dinamiche dell’occupazione precaria e del disagio salariale con l’obiettivo di approfondire anche l’impatto della pandemia di Covid-19.
Articolo di Edmondo Montali su Collettiva.it
Articolo di Fulvio Fammoni pubblicato su "il Manifesto" il 25.05.2021.
Anche l’attuale governo ha deciso di non riformare la governance della RAI?
Nominare il nuovo CdA non significa di per sé non poter intervenire con una legge di riforma entro la fine della legislatura, ma rende al momento molto aleatoria questa prospettiva. In ogni caso avremo fino al 2024 un nuovo CdA RAI che opererà con le attuali regole.
L’occupazione in Italia rispetto allo stesso periodo di un anno fa è inferiore di -565mila unità. Contemporaneamente, i disoccupati aumentano di +652mila unità e gli inattivi calano di -306mila, restando però sopra la soglia dei 14 milioni. Dati in assoluto molto gravi, che vanno però commentati rispetto ai diversi fattori che li determinano.
Il 20 maggio 1970 il Parlamento italiano approvava lo Statuto dei Diritti dei Lavoratori. Della necessità di uno Statuto che tutelasse i diritti del lavoro si era discusso lungamente nel corso del tempo. Era stato auspicato la prima volta da Filippo Turati, illustrato da Giuseppe Di Vittorio durante il congresso nazionale dei chimici e infine proposto ufficialmente dal segretario generale in occasione del congresso della Cgil tenutosi a Napoli nel 1952.
In un momento eccezionale bisogna riscrivere questa relazione in senso moderno. Serve un sistema che dia spazi a un privato in grado di partecipare e investire, non essere assistito.
Articolo di Fulvio Fammoni pubblicato su Collettiva.it
Pubblichiamo il commento del presidente della Fondazione Di Vittorio, Fulvio Fammoni, al Rapporto BES 2020 con alcuni approfondimenti sul mercato del lavoro e sugli immigrati, rispettivamente a cura di Giuliano Ferrucci e Beppe De Sario, ricercatori della Fondazione Di Vittorio.
“Quaderni di rassegna sindacale. Lavori” n. 3.4 / 2020 analizza il tema della pandemia considerando gli impatti sul mondo del lavoro e le prospettive di intervento sociale, politico e sindacale.
Il numero ospita anche un’analisi sul voto di classe, il populismo e il ruolo del sindacato e saggi storici sullo Statuto dei diritti dei lavoratori, sui temi della partecipazione e del conflitto.
L'ANALISI
Il socialismo come liberazione della persona nella riflessione di Bruno Trentin
Giovanni Mari
Le assunzioni (intese come rapporti di lavoro) sono state nel corso del 2020 circa 5 milioni (in media, il 31% in meno rispetto al 2019). Nel corso dell’anno, l’andamento ha fluttuato dal -83% di aprile al -20% di ottobre, fino al dato di dicembre di -42%.
Tutti andamenti correlabili alle diverse fasi di gravità dell’epidemia e alle loro ripercussioni sull’economia.
È disponibile, sul sito della Fondazione Di Vittorio, l’e-book I racconti del Primo Maggio.
Il volume, realizzato dal Coordinamento Archivi, Biblioteche e Centri di documentazione della CGIL e curato da Elisa Castellano della Fondazione Di Vittorio, è un'antologia che riproduce la mostra telematica allestita in occasione della Festa del Lavoro del 2020, nel pieno della prima ondata della pandemia da Covid-19.
I residenti in Italia diminuiscono da tempo: la pandemia ha esasperato una tendenza già in atto. Cala anche l'aspettativa di vita. Per invertire il trend occorre mettere al centro il welfare.
Perché ragionare anche a proposito della natalità, dell’effetto virus e della crisi del 2008?
Il primo numero del 2021 della nuova collana Working Paper FDV è un elaborato redatto in lingua inglese nell'ambito del progetto europeo "DISCUS", dal prof. Giuseppe Travaglini e dal prof. Alessandro Bellocchi, docenti di Economia presso l'Università degli studi di Urbino Carlo Bo di Urbino, che esamina alcuni fatti stilizzati relativi al “settore edile” per EU 28 e per i principali paesi europei.
I dati dell’Osservatorio sul Precariato INPS ribadiscono le letture dei mesi scorsi.
Il saldo fra i flussi di assunzioni e cessazioni conferma la tenuta dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato per gli effetti della norma di legge che vieta i licenziamenti, ma certifica contestualmente il forte calo dei rapporti a termine, stagionali e somministrati.
Nel Focus realizzato dall’Osservatorio area contrattazione Cgil e FDV si analizzano 326 intese firmate per la maggior parte tra marzo e settembre 2020. Si tratta di uno spaccato ampio, anche se non esaustivo, di tutti gli accordi della fase emergenziale.
Nel Focus vengono inoltre analizzati sette casi studio di diversi comparti: Tim, Istat, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Ast, Amazon, Gucci, Isa Spa.
La nota mensile dell’Istat conferma come l’andamento internazionale è sempre più interconnesso con alcuni dei principali fattori economici e produttivi dei singoli paesi.
Nel IV° trimestre 2020, il Pil della Cina e degli Stati Uniti è aumentato rispetto all’anno precedente. Nello stesso periodo, il calo nell’Eurozona è diversificato tra i singoli paesi, con un incremento, invece, ad esempio in Germania.
Pubblicato dall'Etui il volume sulle pratiche di integrazione nel mercato del lavoro di richiedenti asilo e rifugiati nei principali stati di accoglienza dell'UE nel periodo successivo al 2015. A questa pubblicazione collettanea, curata da Béla Galgóczi, ha contribuito Beppe De Sario, ricercatore della Fondazione Di Vittorio, con la redazione del capitolo "Migration at the crossroads. The inclusion of asylum seekers and refugees in the labour market in Italy".