Presentazione del volume "Giuseppe Di Vittorio. L'esempio, le idee, le lotte" a Casetta Rossa
Cittadinanza politica e cittadinanza sociale, diritti civili universalistici e diritti del lavoro e nel lavoro, sono le due grandi questioni, i due grandi nodi che i referendum dell’8 e 9 giugno intendono affrontare.
Riconoscere piena cittadinanza agli italiani “di fatto” e abrogare i pilastri del Jobs Act e della “economia della precarietà” che ha contribuito a disegnare, sono due precondizioni per una cittadinanza piena e per un reale esercizio della democrazia.
Per il movimento dei lavoratori e per il sindacato questa però non è un’esigenza che nasce oggi, legata magari alla dialettica con l’attuale esecutivo o con quelli degli ultimi dieci anni, ma è una necessità che potremmo definire “fondativa”, inscritta nel suo DNA sin dalla costituzione della CGIL, nel 1906, e dalla sua “rifondazione”, nel corso della guerra di liberazione, ad opera di Giuseppe Di Vittorio.
Tornare a riflettere sul suo lascito e sulla sua eredità, sulla sua attività in Assemblea Costituente per costruire una Repubblica che fosse percepita dai lavoratori come la loro casa, così come sul suo modo di intendere il sindacato, la democrazia e l’emancipazione sociale, può fornirci strumenti utili e fecondi per la battaglia referendaria che stiamo conducendo.
Ci vediamo a Casetta Rossa venerdì 23 maggio alle 18:30 per discutere dei referendum a partire dal libro “Giuseppe Di Vittorio. L'esempio, le idee, le lotte” a cura di Edmondo Montali e Mattia Gambilonghi della Fondazione Giuseppe Di Vittorio, edizioni infiniti mondi.