.Roma, 2 e 3 luglio 09, Seminario nazionale su “Il sistema degli Archivi storici, Biblioteche e Centri documentazione della CGIL” organizzato dalla Fondazione Di Vittorio.
Coordinamento Archivi, Biblioteche e Centri di Documentazione
Presentazione dell'Area
E’ uno dei compiti più difficili per lo storico, quello di raccogliere i documenti di cui ritiene di aver bisogno. Non potrebbe affatto riuscirvi senza l’aiuto di inventari di archivi, o di biblioteche, repertori bibliografici di ogni sorta […] Si vedono a volte saccenti pretenziosi meravigliarsi del tempo impiegato e sacrificato da alcuni eruditi per comporre opere simili e da tutti gli studiosi per apprendere l’esistenza e l’impiego. […] Ma una società che abbia la pretesa di rispettare le scienze non dovrebbe disinteressarsi dei loro strumenti. I documenti non spuntano fuori qua o là per l’effetto di non si sa qual misterioso decreto degli dei…La loro presenza o la loro assenza, in quei fondi d’archivio o in quella biblioteca, in quel suolo, dipendono da cause umane che non sfuggono affatto alle analisi, e i problemi che pone la loro trasmissione, lungi dall’avere soltanto la portata di esercizi per tecnici, toccano essi stessi nell’intimo la vita del passato perché quel che si trova così messo in gioco è nientemeno che il passaggio del ricordo attraverso generazioni.
Marc Bloch, Apologia della storia o mestiere di storico
Gli archivi storici, le biblioteche e i centri di documentazione della CGIL sono una realtà presente e molto numerosa, distribuiti lungo tutto il territorio nazionale tra categorie, camere del lavoro e strutture nazionali.
Essi compongono un sistema organizzato in coordinamento nazionale che promuove approfondimenti e iniziative su conservazione, tutela, creazione e restituzione di fonti.
Il sistema degli archivi storici, delle biblioteche e dei centri di documentazione crea sinergie e si presenta senza una distinzione netta tra tipologie di strutture, facendo maturare all’interno della CGIL una pratica
improntata all’interdisciplinarietà.
La tessitura di una rete sempre più fitta di relazioni territoriali e la partecipazione a network locali
ne consente la crescente qualificazione come luoghi di socializzazione, come spazi di incontri tra saperi diversi, piazze dei saperi.
Anche a livello centrale la tessitura di una rete di relazioni (aiso, aipai, sistemi bibliotecari, aamod, aiph, rete nazionale istituti per la storia della resistenza e dell’età contemporanea, fondazioni, università e centri di ricerca, istituto Luce, rete italiana di cultura popolare, singoli esperti come il noto fotografo Tano D’Amico e il compianto Alessandro Leogrande soltanto alcuni esempi) ha permesso e permette di fare emergere in forma più approfondita i tanti aspetti dei singoli temi trattati.
Le Biblioteche della Cgil, gli Archivi e centri di documentazione hanno una lunga storia di insediamento nelle sedi del sindacato: dalle Camere del lavoro alle Federazioni di categoria.
È una storia antica e moderna, che va preservata e valorizzata perché queste strutture conservano, fanno, comunicano la memoria e la storia del lavoro, di donne e uomini protagonisti e dei loro rappresentanti e dirigenti, perché aiutano a raccontare il lavoro e sono luoghi di costruzione di una diversa narrazione del passato, del presente e del futuro del lavoro; perché sono agenzie di promozione culturale delle quali vanno considerate tutte le utilità non monetarie. Si tratta insomma di un sistema in grado di collegare memoria, sapere, regole di funzionamento, integrazione e dialogo tra le generazioni e tra uomini e donne.
Il Coordinamento si riunisce periodicamente, e negli anni varie le iniziative collettive organizzate in giro per l’Italia.