La questione salariale oggi
Per un fisco amico di lavoratori e pensionati
La questione salariale oggi
Per un fisco amico di lavoratori e pensionati
La Direzione Regionale del Lavoro per il Lazio organizza una Conferenza Evento per il giorno 31 gennaio 2008, alle ore 16,00 presso il Palazzo della Cooperazione in via Torino - Roma.
Dialogo sui minimi sistemi di protezione del reddito e di inclusione sociale
Il Seminario di studi si svolgerà a Roma, il 7 febbraio 2008, ore 9.00 presso la biblioteca del CNEL.
Previsto l'intervento di Maria Luisa Mirabile, responsabile dell'Area Welfare dell'Ires Cgil, con una comunicazione sul tema.
Le fonti statistiche per le relazioni industriali: retribuzioni e costo della vita
Convegno organizzato da: Associazione italiana di studio delle relazioni industriali, l'Associazione italiana economisti del lavoro e Sistan - Sistema Statistico Nazionale, per il giorno 29 gennaio 2008, alle ore 10, presso la sede Cnel, in Roma.
Il 24 gennaio alle ore 9,30, presso la sala L.Lama - Cgil Regionale Abruzzo si terrà l'Assemblea regionale di quadri e delegati/e giovani della Cgil Abruzzo sul tema della Questione salariale.
La meritocrazia come criterio di selezione degli individui al lavoro, ritorna alla moda nel linguaggio della sinistra e del centro-sinistra, dopo il 1989; ma prima ancora con la scoperta fatta da Claudio Martelli a un Congresso del PSI sulla validità di una società dei meriti e dei bisogni.La meritocrazia come criterio di selezione degli individui al lavoro, ritorna alla moda nel linguaggio d
Ecco il testo della lectio doctoralis pronunciata da Bruno Trentin all'università Ca' Foscari, in occasione del conferimento della laurea ad honorem, il 13 settembre del 2002.
L’orientamento assunto dalla maggioranza dei DS di indire una vasta consultazione fra i militanti del partito sulla scelta di promuovere una lista unitaria per le elezioni europee fra le forze dell’Ulivo che si dichiarassero disponibili e l’affacciarsi della prospettiva di un nuovo soggetto politico di tipo federativo coglie a mio parere una forte domanda di unità che proviene dalle più diverse
A cura di Eugenia Valtulina (Biblioteca “Di Vittorio)
I libri di Bruno Trentin
“Proprio dalla vivida descrizione della situazione sociale a Sarnico negli anni ’60 [...] è difficile sfuggire all’impressione, per dirla con Brecht, che “il ventre è ancora fecondo” e che può ancora provocare nuove fratture e nuovi lutti anche se magari si natura assai diversi da quelli che hanno portato alla morte di Mario Savoldi. “Il ventre è ancora fecondo” se di fronte ad una lunga fase di passaggio e di profonda trasformazione delle strutture economiche, degli assetti societari, dei sistemi di relazione, contrattuali e civili, come quella che attraversiamo in questi anni di tramonto del fordismo, la società civile e le pubbliche istituzioni non si dimostreranno capaci di governare il cambiamento con nuove regole, con la sanzione di nuovi diritti e di nuove responsabilità. Il rischio che si ripetano situazioni di capitalismo selvaggio, di sottosalario, di sfruttamento della manodopera giovanile, di occupazioni precarie sottoposte al volere dispotico dell’imprenditore e che, in questo clima di ‘legge della giungla’, anche gli animi, le culture della vita quotidiana si imbarbariscano ed esprimano, innanzitutto, una sete di potere e di guadagno o, all’opposto, di sopravvivenza ad oagni costo è un rischio tutt’altro che ipotetico”
Bruno Trentin, dalla Prefazione a Cronaca di una serrata. I fatti di Sarnico (maggio 1961), di Carlo Simoncini, Quaderni della Biblioteca “Di Vittorio”, 1997
Nel suo ufficio, ministro Damiano, ha portato solo due foto, una la ritrae con Bruno Trentin.
Bruno Trentin è stato, negli ultimi anni della sua vita, un uomo solo. Mi perdoneranno i suo amici, quelli che con lui hanno condiviso in questi anni idee e battaglie politiche, la brutalità di questa affermazione. Ma sono certo che la capiranno più di tutti gli altri.
Se una fattucchiera gli avesse detto: morirai per una caduta dalla bicicletta lui avrebbe riso, a modo suo, guardandola con ironia. Come di fronte a un qualsiasi paradosso. Pensieri che si agitano confusi davanti al feretro di Bruno Trentin in quel palazzo di Corso Italia, a Roma, dove ha passato buona parte della sua vita. E viene da sorridere perché Trentin amava i paradossi.