Commento dati ISTAT su prezzi al consumo novembre 2022

A novembre i prezzi al consumo confermano un aumento dell’11,8% su base annua, un livello raggiunto solo 40 anni fa.

L’inflazione non solo non arretra, ma continua ad aumentare in controtendenza con l’andamento europeo che nello stesso mese cala al 10%. E’ un dato particolarmente significativo perché ribalta la condizione di inizio anno, in cui mediamente l’inflazione italiana era più bassa rispetto all’Europa e conferma che, nonostante i numerosi interventi sui prodotti energetici ed i carburanti, la condizione specifica nel nostro Paese ma anche la speculazione stanno colpendo di più.

Oltre gli energetici, l’aumento più importante e preoccupante riguarda i prodotti alimentari che a novembre crescono del 13%. L’intero carrello della spesa arriva così all’altissimo livello del +12,8%, con un incremento sul mese precedente dello 0,2%. Non è “poco” come molti lo definiranno, perché si tratta dell’ulteriore crescita di un livello già troppo alto, mettendo ancor più in seria difficoltà una parte notevole delle famiglie.

Tutto questo sta incidendo profondamente sui consumi. Aspettiamo la nuova rilevazione sugli acquisti ma, con una inflazione così alta, se il valore della spesa effettuata aumenterà a causa dei rincari, le quantità acquistate probabilmente continueranno a scendere, soprattutto per i prodotti essenziali, come nel caso degli alimentari già da mesi in calo. A questo punto le strategie familiari di contenimento, dalla ricerca degli sconti alla diminuzione della qualità degli acquisti, non bastano più: il livello di guardia è raggiunto e superato. E’ bene ricordare infatti che già si utilizza una parte dei risparmi accumulati per garantirsi l’acquisto dei prodotti necessari, facendo scendere la quantità dei risparmi accumulati.

L’inflazione è una tassa diseguale che penalizza i meno abbienti. Per le famiglie più povere percentualmente l’incremento di spesa è ben più alto della media, e quindi vanno tutelate attraverso molti meccanismi generali e specifici fra cui il fiscal drag.

Argomenti