Terre e libertà. Storie di sindacalisti uccisi dalle mafie

Prima ancora dello Stato, a opporsi alla mafia e all’intreccio tra potere politico, potere imprenditoriale e criminalità organizzata sono stati tanti giovani sindacalisti, attivisti, braccianti e contadini. Una lotta lunga più di centocinquant’anni, cominciata nella prima metà dell’Ottocento.

Chi e perché ha ordinato gli omicidi di coloro che difendevano i diritti dei lavoratori? Proprio in relazione all’arco di tempo che dall’unità d’Italia arriva ai nostri giorni, in Terre e Libertà sono state per la prima volta raccolte le storie di questi dirigenti e rappresentanti del movimento contadino e operaio, vittime di delitti efferati rimasti quasi sempre impuniti.Il racconto delle fasi storiche e del contesto sociale e politico nel quale quegli assassini sono stati compiuti, permette al lettore di ricomporre, insieme alle immagini e alle opere d’arte tratte dall’archivio storico – fotografico e dal patrimonio artistico della Cgil, il complicato puzzle di una vicenda che non possiamo ancora definire conclusa.

All’interno del volume edito da LiberEtà e realizzato dallo SPI - CGIL,  i saggi di Carlo Ghezzi e Francesco Palaia.

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