Una lettura ragionata dei dati INPS sulle assunzioni: aggiornamento ai primi 9 mesi del 2016

Una lettura ragionata dei dati INPS sulle assunzioni:
aggiornamento ai primi 9 mesi del 2016
A cura di Lorenzo Birindelli

(novembre 2016)

Nel settore privato, nei primi nove mesi del 2016, le assunzioni a tempo indeterminato sono state 926 mila. 443 mila in meno ( - 32,3%) rispetto allo stesso periodo del 2015 e inferiori anche rispetto allo stesso periodo del 2014 e 2013.

Le assunzioni a termine, in forte crescita, oltre 2,7 milioni, e le assunzioni stagionali pari a 470 mila unità, rappresentano quasi il 75% dei nuovi rapporti di lavoro.

Sempre nei primi nove mesi del 2016, sono stati acquistati in Italia oltre 109 milioni di voucher, con un incremento rilevante rispetto allo stesso periodo del 2015 (+34,6%) e ancora più significativo rispetto allo stesso periodo del 2014 (+128%).

Anche le trasformazioni in tempo indeterminato (226 mila) nei primi nove mesi del 2016 sono calate rispetto allo stesso periodo del 2015 ( ‑ 118 mila) e del 2014 ( ‑ 39 mila).

Il saldo occupazionale complessivo (attivazioni/cessazioni) del tempo indeterminato (incluse le trasformazioni che però riguardano rapporti di lavoro già esistenti) resta attivo (+47 mila) anche se drasticamente ridotto rispetto al 2015 (+ 520 mila) e inferiore anche al dato 2014 (+ 105 mila).

E’ quanto emerge da uno studio della Fondazione Di Vittorio, che rielabora i dati dell’Osservatorio sul precariato dell’Inps.

Per la Fondazione della Cgil, dunque, “Il lavoro precario e instabile si conferma nel 2016 la forma assolutamente predominante di accesso al mercato del lavoro e l’andamento delle assunzioni del tempo indeterminato nell’anno in corso dimostra ancora una volta in maniera evidente che la crescita dello scorso anno era legata agli incentivi”.

“Il saldo occupazionale complessivo del tempo indeterminato - sottolinea lo studio della fondazione - resta per ora ancora in zona positiva (senza però le trasformazioni, a differenza, del 2015 il saldo è negativo), ma oltre ad essere in fortissimo calo rispetto all’anno precedente è in costante regressione in corso d’anno e addirittura di segno negativo negli ultimi 4 mesi”.

“Questo andamento - avverte la FDV - va letto e interpretato anche in relazione alla forte diminuzione dei pensionamenti. Con lo stesso dato di pensionamenti del 2015, il saldo occupazionale dell’anno in corso risulterebbe, infatti, positivo di solo 8 mila unità”.

 

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