Con la furia di un ragazzo, di Bruno Ugolini

“Con la furia di un ragazzo”. E’ il bel titolo che il regista Franco Girardi ha voluto dare al suo film-intervista dedicato a Bruno Trentin e che sarà presentato il 4 giugno alla casa del cinema di Roma. Un titolo che dice bene le caratteristiche dello scomparso segretario generale della Cgil. Mantenute nel corso della lunga esistenza, sia quando adolescente partecipa alle prime azioni antifasciste nella terra francese dove il padre è esule, sia da partigiano in Italia, sia più tardi come dirigente dei metalmeccanici e poi della Confederazione.
Chi l’ha conosciuto bene – operai, militanti sindacali, dirigenti politici, cronisti – può  ricordare perfettamente quella “furia” implacabile, fatta di argomentazioni serrate. E’ la capacità di esprimere un’indignazione vibrante, anche quando parla agli industriali dell’autunno caldo, oppure quando, nelle assemblee infuocate, spiega il valore di conquiste come il diritto all’assemblea in fabbrica o difende il valore del “salario di qualifica” contro le teorie degli aumenti eguali per tutti. Ed è così, quando negli anni Novanta prende di petto l’esitazione di una buona parte del “suo” sindacato, a proposito dell’accordo che pone le basi di un nuovo sistema contrattuale concordato sotto l’egida di Carlo Azeglio Ciampi. O quando accusa senza diplomazie la sinistra politica di non sapere credere  e impegnarsi in un progetto per il lavoro.

Franco Giraldi ha raccontato tutto questo nel film. La base è una lunghissima intervista (10 ore) organizzata dal regista nel 1998.  Ha enucleato i principali passaggi, li ha mescolati sapientemente con sequenze dell’epoca. Ed ecco l’opera prodotta dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio, Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, Vivo film.  Ne è scaturita una narrazione seria e coinvolgente insieme. Il protagonista, sullo sfondo delle Dolomiti dove trascorre la vacanza estiva, ma anche sulla pista del Lingotto a Torino, mescola i ricordi personali, quella esistenza movimentata, tra Francia e Italia, a riflessioni politico- sindacali di grande attualità. Una specie di “lezione”, il “testamento” di un uomo che ha creduto fermamente nella possibilità di dare al mondo del lavoro, anche nei suoi incessanti mutamenti, un ruolo non subalterno.
Il film di Girardi è un po’, così, il proseguimento e il compimento di un primo film dedicato a Trentin “Il senso della lotta” di Silvano Agosti. Dove l’interesse era puntato in modo particolare sulle vicende dell’autunno caldo e non sull’intera vita del dirigente politico e sindacale.

E di tutto questo si parlerà nell’incontro che si terrà il 4 giugno, subito dopo la proiezione.  Gli interlocutori, coordinati da Felice Laudadio saranno Pietro Ingrao, cui Trentin era legato da un antico vincolo umano e politico, Ugo Gregoretti (del quale sarà proiettato poi il documentario “Contratto”, voluto dallo stesso Trentin), Caterina D’Amico (RAI Cinema), Iginio Ariemma (Fondazione Giuseppe Di Vittorio). Mentre è annunciata la presenza di  Marcelle Padovani e dei figli di Bruno, Antonella e Giorgio.

Bruno Ugolini