occupazione

“Commento dati ISTAT Occupati e disoccupati Maggio 2019”

I dati Istat di Maggio 2019 su Occupati e disoccupati, segnalano una crescita dell’occupazione (+67 mila unità su base mensile e +92 mila su base annuale), un calo della disoccupazione (-51 mila unità).
Tutto bene dunque? E’ un dato quantitativamente positivo in questo mese ma forse una lettura attenta della realtà dovrebbe tenere conto anche di altri fattori, sia di carattere qualitativo che quantitativo.

Commento dati ISTAT Occupati e disoccupati Marzo 2019

I dati Istat di Marzo 2019 su "Occupati e disoccupati" segnalano una crescita dell’occupazione, rispetto al trimestre precedente di +46 mila unità (occorre sempre considerare le tradizionali differenze fra l’ultimo e il primo trimestre dell’anno relativo a cessazioni ed attivazioni), mentre su base annua l’aumento è di +114 mila unità.

Una crescita non particolarmente consistente, ma comunque un aumento. Ma di che occupazione si tratta dal punto di vista della qualità?

Rapporto FDV “Le vere anomalie del mercato del lavoro fra Italia ed Europa”

Roma 30 gennaio – Nel 2018, nonostante un lieve recupero, i principali parametri dell’occupazione italiana restano ancora molto distanti dalla media dell’Eurozona e in alcuni casi il divario aumenta. Il Tasso di occupazione italiano è più basso di 8,6 punti percentuali e simmetricamente il tasso di inattività più alto di 7,7 punti rispetto alla media europea. Il tasso di disoccupazione è “solo” 2,3 punti superiore a quello dell’Eurozona, ma come è noto, una quota di disoccupati è statisticamente riscontrabile all’interno dell’inattività.

Lavoro: "qualità e quantità”

Nel quarto trimestre 2017, le ore lavorate (dati conti economici ISTAT) sono ancora inferiori del 5,8%  rispetto al primo trimestre del 2008 e le unità di lavoro sono il 4,7% in meno sempre relativamente allo stesso periodo. Si tratta di -667 milioni di ore lavorate e di quasi 1,2 milioni di Unità di Lavoro in  meno rispetto al primo trimestre 2008. 

Record dei contratti a tempo determinato, occupati a livello del 2008 ma con molte meno ore lavorate, crescita del part time involontario, calo del lavoro autonomo

Secondo il rapporto realizzato dalla Fondazione Di Vittorio, l'occupazione torna ai livelli del 2008 grazie all'aumento dei contratti a tempo determinato. Cresce anche il part-time, in particolare quello involontario, cala il lavoro autonomo. In calo anche le ore lavorate.

'La disoccupazione dopo la grande crisi'


Lavoro: FdV, nel 2016 la disoccupazione potenziale ha raggiunto il 18,5%
Oltre 5 mln i disoccupati in Italia. Scacchetti, mercato del lavoro in grave sofferenza. Occorre favorire politiche di crescita dell'occupazione giovanile e femminile.

In Italia la disoccupazione potenziale è di circa 2 milioni in più rispetto al dato ufficiale. È quanto emerge dal rapporto di ricerca sul mercato del lavoro, elaborato dalla Fondazione di Vittorio, dal titolo 'La disoccupazione dopo la grande crisi', aggiornato a giugno 2016.

Per misurare lo stato di salute del lavoro in Italia, la FdV ha elaborato una ulteriore stima della disoccupazione, il tasso di disoccupazione potenziale, utilizzando le rilevazioni della Bce e la percezione degli intervistati della Rilevazione Continua della Forza Lavoro dell’Istat. Nella ricerca, infatti, vengono considerati non solo i disoccupati formalmente riconosciuti, ma anche le persone che all'interno delle forze di lavoro potenziali aggiuntive (FLPA), riferiscono di sentirsi in cerca di occupazione (condizione percepita). Il tasso di disoccupazione schizza così al 18,5%, ben 6,8 punti sopra il tasso ufficiale, e il numero dei disoccupati sale a 5 milioni e 200 mila.

Lo studio fornisce, inoltre, un'analisi comparativa con le rilevazioni della Bce che stimano l'offerta di lavoro reale. Attraverso due metodologie di calcolo diverse si registra in entrambi i casi una disoccupazione italiana superiore al 20%. Il tasso di disoccupazione allargata per i Paesi dell'area euro è pari al 14,6% (4,3 punti sopra il tasso ufficiale) e al 21,8% per l’Italia (circa 10 punti sopra il tasso ufficiale), mentre il tasso di sottoutilizzo della forza lavoro raggiunge il 17,6% per la zona euro e il 23,8% per il nostro Paese (più del doppio del tasso ufficiale di disoccupazione).

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